In due anni accadono molte cose: due ne impiegò Stanley Kubrick solo per post-produrre quel capolavoro che fu ‘2001 Odissea nello spazio’. Tra il 1977 e il 1979, invece, a prendere forma è stato il Centro di documentazione, ricerca e iniziativa delle donne.

Succede che un gruppo di donne, che venivano fuori dalle porte dell’Università, che abitavano gli spazi del sindacato e del movimento femminista, si raduna. C’è un bisogno cocente di “conoscenza e produzione teorica”, ma anche un desiderio più profondo: rapportarsi alle donne tramite la produzione culturale.

L’idea è che non occorra tanto partecipare alla cultura in quanto donne, ma in qualità di alterità, per sbirciare, e riferire un altro punto di vista sul mondo. L’allunaggio al mondo della cultura avviene attraverso una rivista. Un solo numero – esce come supplemento al n. 16 di «Donnawomanfemme» -, copertina viola, e un titolo che somiglia a una poetica dichiarazione di intenti: Luna e l’altro’.

Le parole, però, non bastano. E, se è per questo, nemmeno le rassicuranti pagine della rivista. Urge incontrarsi, darsi da fare, creare attività, per non far rimanere il Centro di documentazione un’idea di inchiostro. “Niente cade dal cielo”, oltre ad essere un monito indispensabile a chiunque desideri realizzare i propri sogni, è anche il titolo della prima rassegna cinematografica sul tema della femminilità che dà vita al Centro.

Il resto, è Orlando.

I documenti che ancora oggi raccontano questa e altre storie li trovate nell’Archivio di Orlando. Venite a trovarci!


Racconti d’archivio è un progetto di recupero e comunicazione del materiale conservato nell’Archivio di Storia delle donne. Ripartire dagli oggetti per andare oltre, per raccontare la nostra storia: questo è il nostro obiettivo.